SCOPO DEL GIOCO

Lo scopo del gioco è la cattura del Re avversario.

Quando il Re è sotto la minaccia di cattura da parte di un pezzo avversario si dice che è in "scacco". Per parare lo scacco, il giocatore può spostare il Re in una casa non controllata dai pezzi avversari, può, se ne ha la possibilità, interporre un pezzo fra il Re ed il pezzo attaccante oppure catturare il pezzo attaccante con il Re, se non protetto, od un'altro pezzo. Se non può compiere nessuna di queste difese si dice che ha subito "scaccomatto", che è il passo precedente alla cattura.

 

Eseguire una mossa che non difenda il proprio Re sotto scacco, non è illegale. Ovviamente alla mossa successiva l'avversario catturerà il Re! Prestare quindi molta attenzione, quando si subisce uno scacco.

 

Nel diagramma a fianco, alcuni semplici posizioni di scaccomatto.

Ricordiamo che è vietato dare scaccomatto con un Pedone paracadutato (possibile con tutti gli altri pezzi). Invece è possibile dare scaccomatto con un Pedone spinto sul tavoliere.

Nell'esempio a fianco P*1b è illegale, mentre P9d è scaccomatto.

Le regole delle Shogi sono state formalizzate dal 2° Eisei Meijin Ohashi Soko (divenne Meijin nel 1635), sebbene si giocasse a Shogi, come noi lo conosciamo, fin da circa il 1550.

Con la costituzione, nel 1946, della Nihon Shogi Renmei è stato redatto un regolamento di gioco per l'attività professionista. Comprendeva tutte le regole descritte finora e praticate fin dagli albori dello Shogi, ma si sentì l'esigenza di disciplinare 2 situazioni, che accadono piuttosto raramente (l'1% fra i professionisti, quasi mai fra i giocatori amatoriali). Riguardano la ripetizione di mosse (o sennichite) o situazioni di impasse (o jishogi). In questi 2 casi, la partita terminerebbe in parità. Ma dato che il risultato di parità  non viene ritenuto "onorevole", la partita viene dichiarata nulla. Nel caso di sennichite viene rigiocata, nel caso di jishogi, viene semplicemente ratificata, ma non influisce nel risultato da raggiungere nel confronto fra i giocatori.