PEZZI PARACADUTATI

Quando un pezzo viene catturato entra a far parte della riserva del giocatore che ha effettuato la cattura. Al suo turno un giocatore, invece che eseguire una mossa con un pezzo presente nel tavoliere, può utilizzare un pezzo della sua riserva, "paracadutandolo" su una qualsiasi casella libera del tavoliere, nel rispetto di alcune semplici condizioni. Questo significa che tutti i pezzi rimangono in gioco fino al termine della partita. Inoltre, significa che gli apparentemente lenti pezzi dello Shogi, acquistano una mobilità, flessibilità e capacità di penetrazione straordinaria. Questo rende possibile anche una più rapida promozione, paracadutandoli dentro o vicino al campo avversario e poi muovendoli secondo le condizioni descritte in Promozione. Inoltre, paracadutando un pezzo è possibile dare sia scacco che scaccomatto (ad eccezione del Pedone, a cui è consentito lo scacco, ma non lo scaccomatto).

 

Per la notazione, il segno che indica l'utilizzo di un pezzo della riserva è *, per esempio P*1e.

Talvolta viene utilizzato in alternativa l'apostrofo ': P'1e.

I pezzi vengono paracadutati nel rispetto delle seguenti condizioni:

  • il pezzo paracadutato è sempre nello stato di non promosso;

 

 

 

 

  • un Cavallo non può essere paracadutato in ottava o nona traversa, un Pedone ed una Lancia non possono essere paracadutati in nona traversa;

  • un Pedone non può essere paracadutato in una colonna in cui vi sia già un Pedone non promosso dello stesso giocatore;

  • non è ammesso dare scaccomatto con un Pedone paracadutato, mentre è possibile farlo con qualunque altro pezzo. Nell'esempio, P*8b è legale (il Re può muovere in 9a oppure 7a), P*2b non è legale.